Shlomo Bunimovitz e Zvi Lederman - archeologi dell’Università di Tel Aviv - hanno scoperto, durante una campagna di scavi Tel Beth-Shemesh, una piastra di terracotta raffigurante una dea in abiti femminili. La figura rappresentata è abbigliata come i re e le divinità egizie e cananee. Però la capigliatura è femminile e le mani reggono fiori di loto, simboli femminili. Forse si tratta della Signora delle Leonesse, una regina nota perché nel 1350 a. C. inviò al Faraone d’Egitto due lettere con cui chiedeva aiuto contro gli invasori che erano penetrati nella regione. Le due lettere, scritte su tavolette d’argilla, furono rinvenute da alcuni contadini egiziani a El Amarna. Non si conosce su quale città regnasse, però qualche anno fa il prof. Nadav Naaman dell’Università di Tel Aviv ha ipotizzato che possa trattarsi di Beth Shemesh. Ma non vi sono prove a sostegno di questa teoria. La città fu distrutta con violenza e rapidità. Ciò è positivo per i ricercatori perché gli abitanti, non avendo avuto il tempo di scappare, non hanno portato nulla con sé. Questo consente agli studiosi di poter contare una gran quantità di materiale per le loro ricerche. Inoltre gli oggetti di lusso, sin qui rinvenuti, fanno pensare che la città fosse tra le più ricche e importanti della regione. Gli scavi, previsti per la prossima estate, potranno fornire risposte alle tante domande e ipotesi sin qui formulate.
Tonino NOCERA
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