Coloro che hanno protestato perchè Israele è il paese ospite alla Fiera del
Libro di Torino mi ricordano un personaggio di un film di De Crescenzo.
Questi dormiva in continuazione; solo quando sentiva parlare di soldi si
svegliava e diceva: "Nu milione".
Ebbene tutti questi intellettuali ignorano quanto accade nel mondo e
tacciono su tutto. Ma appena sentono Israele si scatenano. Sembra non aspettino
altro. Eppure - come ricordava David Bidussa oggi (7.2.200) su Il Riformista -
nessuna voce si è levata per protestare perchè alla Fiera del Libro de Il Cairo
Milan Kundera era censurato e i suoi libri censurati.
Un altro aspetto che mi ha colpito è la precisazione che molti scrittori che saranno
a Torino sono critici nei confronti della politica israeliana. E che vuol dire?
Che in caso contrario non sarebbero stati invitati? E' normale in una democrazia - come Israele - che ci siano opinioni diverse che si possono esprimere senza problemi.
Tonino Nocera
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